Long haul da costruireEcco le mete mancanti

Alla fine il lungo raggio è tornato e, nonostante il flagello del caro prezzi che contrassegnerà almeno tutta questa estate (e oltre, purtroppo), la risposta del mercato al momento sembra essere più che soddisfacente, se non superiore alle attese. Ancora una volta su alcune destinazioni tornate per il primo anno dopo il Covid è valsa la regola del revenge tourism, quella voglia di viaggiare a dispetto di tutto e di tutti.

Del resto i già ottimi risultati fatti registrare dal Nord America lo scorso anno, prima vera meta long haul a essere completamente aperta e ampiamente disponibile come voli, non poteva che spingere le compagnie ad aumentare l’offerta e a riaprire, complice la fine delle restrizioni, altre destinazioni. Non a caso proprio sugli Usa oggi si registra sia dall’Italia sia dall’Europa in generale, un’offerta di posti volo senza precedenti e nuove rotte per l’estate.

Tuttavia mancano ancora diversi tasselli. Come si temeva, infatti, la riapertura delle principali mete orientali richieste dal mercato italiano, sia esso outgoing che incoming, è avvenuta lentamente e per l’alta stagione estiva, parlando di voli diretti, l’Italia si troverà con un pugno di frequenze e solo verso alcune mete, costringendo gli operatori a cercare soluzioni con i voli in connessione.

Il caso della Cina
Emblematico da questo punto di vista è il caso della Cina, intorno a cui ruota gran parte della situazione legata ai Paesi asiatici. Come aveva spiegato a TTG Italia lo scorso inverno Andrea Tucci, vice president aviation business development di Sea Aeroporti di Milano, la riapertura del Paese del Dragone ha generato un effetto opposto rispetto a quanto sperato: la macchina del lungo raggio richiede tempo per riattivarsi a pieni giri e per questo motivo la scelta delle destinazioni da parte dei Paesi dell’area è ricaduta in prima battuta su mete con più alta richiesta, sia business sia leisure e quindi mete interne all’Asia.

Thailandia scoperta
Ecco allora che i vettori cinesi, pur riaprendo sull’Europa, hanno dato la priorità a destinazioni sicure come Londra, Francoforte e Parigi, lasciando poche frequenze al resto del Continente. Forse anche per iniziare a tastare il polso del mercato. Per l’Italia poi ci sono ancora i casi emblematici di Giappone e Thailandia, dove la domanda si sta rivelando decisamente forte: nel primo caso però l’unico volo diretto è a carico di Ita e nel secondo completamente assente.

Le prospettive
Cambierà qualcosa a partire dall’orario invernale? Il mercato è pronto a scommetterci, vista anche la rapida e inaspettata progressione della domanda business a tutti i livelli. E non è escluso che nei piani alti degli uffici di varie compagnie aeree proprio in queste ore si stia lavorando a rilanciare rotte e frequenze. Non resta che attendere.

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