Aeroporti: la ripresa
viaggia a due velocità

Un mercato più soggetto alla stagionalità, che dopo la paralisi della pandemia ha recuperato sì terreno, ma senza riuscire mai a tornare completamente i volumi del 2019, scontando una ripresa a doppia velocità e una capacità ancora ridotta su alcuni mercati. Il trasporto aereo europeo, secondo il quadro fornito dal director of economics and competition di Aci Europe, Michael Stanton-Geddes, nel corso di Routes Europe 2024, è profondamente cambiato dopo il Covid.

“Solo il 44% degli aeroporti in Europa ha superato i livelli di traffico passeggeri del 2019 – ha precisato Stanton-Geddes -, nonostante i volumi complessivi nel 2023 abbiano recuperato il 95% dei livelli pre-pandemia”.

Ad uscire ammaccato dagli ultimi quattro anni sembra essere stato in particolare il mercato dei voli continentali, stretto nella morsa di una domanda che si fa più leisure e attratta dalle mete di lungo raggio, da una parte, e dalla mancanza di posti, dall’altra. Gli aeroporti minori e le rotte di breve gittata, in particolare, hanno perso vettori e capacità. “Il mercato europeo – ha continuato il manager - è più stagionale, più low cost, più internazionale e più consolidato. Ci sono meno compagnie aeree e meno opzioni di aeromobili per gli aeroporti che competono in questo mercato”.

Il lungo raggio prende quota, lo dimostrano tre fattori: l’aumento dell’impiego di aeromobili di maggiori dimensioni; l’aumento del 7% della lunghezza media dei voli degli europei; e le stime per l’estate 2024, che, se vedono diminuire dell’1,9% la capacità intraeuropea rispetto allo stesso periodo del 2019, vedono parallelamente aumentare il traffico extra Ue del 7%.

Un’altra evoluzione ha riguardato poi la geografia della crescita. È andata delineandosi, infatti, una doppia velocità nel Vecchio Continente: se gli scali dell’Europa meridionale e orientale stanno registrando una crescita dei volumi rispetto al periodo del Covid, quelli dell’area centrale e settentrionale sembrano maggiormente in affanno nel tentativo di recuperare i voli del ’19.

Prendendo come riferimento lo scorso mese di febbraio, il traffico passeggeri in Slovacchia è diminuito del 40% rispetto a febbraio 2019; e una riduzione del 23% si è rilevata in Finlandia e Germania. Al contrario nei Paesi del Sud la tendenza è stata di crescita: il Portogallo ha registrato un aumento del 28%, la Spagna del 18% e la Grecia del 17%. “Nel complesso, il mercato europeo si è spostato verso Sud e verso Est” ha precisato Stanton-Geddes.

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