Parte l’indagine Ue su Google: le Ota esultano

Il Digital Market Act si fa sentire: nell’ambito della nuova normativa sul web varata dall’Ue, Bruxelles ha avviato un’indagine su Apple, Meta e Alphabet (la società cui fa capo Google).

Per quanto riguarda Big G, ovvero il player maggiormente attivo in ambito turistico tra quelli citati, a finire sotto la lente sono in particolare i servizi Play e Search, come spiega corrierecomunicazioni.it. L’indagine deve verificare se ci sia una ‘autoreferenzialità’, ovvero se i suddetti servizi favoriscano i prodotti della casa madre, come ad esempio Google Shopping, Google Flights e Google Hotels. Il timore della commissione è che un mancato adeguamento di Big G al Dma possa svaforire i competitor dei servizi appena citati.

Le sanzioni, nel caso in cui venissero comminate, non sarebbero leggere: si parla del 10% del fatturato totale a livello globale; percentuale che può salire al 20% in caso di violazione reiterata. Facile capire come, ad esempio per Google, questo si traduca in cifre da capogiro.

La reazione del mercato

Non si è fatto attendere il commento delle aziende che appartengono appunto alla categoria dei competitor, ovvero le Ota.

In particolare è eDreams Odigeo a farsi avanti con una nota in cui si presa che l’agenzia online “accoglie con favore l’annuncio odierno da parte della Commissione Europea in merito all’avvio di indagini di non conformità contro Google ai sensi del Digital Markets Act”

eDreams “considera questa indagine come un passo importante verso la garanzia di un mercato digitale competitivo ed equo ed è ansiosa di continuare a impegnarsi sia con Google che con la Commissione per promuovere finalmente un ecosistema digitale trasparente, innovativo ed equo”.

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