Scioperi il 23 luglio, tanto siamo in bassa stagione...

Iniziamo dalla fine: mentre sto scrivendo questo post è arrivata la notizia che gli scioperi di sabato 23 luglio sono stati bloccati dal ministro dei Trasporti, Graziano Delrio: "Differiti ad altra data per evitare un pregiudizio grave ed irreparabile al diritto di libera circolazione costituzionalmente garantito" si legge nella nota del Mit.

Ma, come si legge sul sito del Mit, ad esempio lo sciopero nazionale del personale Enav, Alitalia Sai e Aeroporti di Roma è stato indetto da Fata-Cisal già il 16 giugno; quello indetto da Fit-Cisl/Uilt-Uil, il 22 giugno; quello della società di handling di Malpensa, il 30 giugno; e così via fino all'ultimo, proclamato il 13 luglio.

Nei giorni scorsi si stava diffondendo un po' di panico, sia tra i tour operator che tra le agenzie che hanno partenze o rientri previsti per il 23 luglio. Mi chiedo perché il ministro abbia aspettato 48 ore prima dell'inizio degli scioperi per emanare l'ordinanza di differimento degli stessi, visto che sono stati indetti tra circa 30 e 7 giorni fa.

Comunque, ai fini della tutela dei passeggeri, tutto è bene quel che finisce bene...Almeno per ora: vedremo in quale data saranno effettuati questi scioperi, sperando che accada da metà settembre in poi, quando potremo considerare ufficialmente terminata l'alta stagione turistica, almeno per quanto riguarda l'outgoing e la programmazione charteristica (che sarebbe stata coinvolta pesantemente da questi scioperi), con la possibilità di cancellazione dei viaggi da parte dei clienti (ad esempio nel caso di cambio data).

In un periodo già molto complicato per il turismo a causa soprattutto della paura di attentati, mi sembra che il 2016 sia uno degli anni più complessi anche sul fronte delle agitazioni sindacali.

Quelli indetti per il 23 luglio (sabato...principale giorno di partenze e di rientri) coinvolgevano, oltre ad alcune società di handling aeroportuale, il personale di Enav (che si sta per quotare in Borsa), Alitalia Sai e Meridiana Fly (che negli ultimi giorni ha visto l'ingresso di Qatar per il 49%).
Nulla, ovviamente, contro questo diritto dei lavoratori, che purtroppo vedono spesso il loro posto di lavoro vacillare.
Però, se non ricordo male, gli scioperi devono rispettare alcuni periodi di "black out", cioè nei quali non possono essere indetti per non creare eccessivi problemi agli utenti.
Almeno credo ci si possa richiamare a "servizi di pubblica utilità", pertanto mi chiedo perché queste ultime astensioni dal lavoro siano state programmate per il 23 luglio, essendo un periodo notoriamente di "alta stagione".
Ma forse (anzi molto probabilmente) le compagnie aeree credevano di essere già in bassa stagione, guardando i numeri delle prenotazioni dei posti volo...

Siamo di fronte all'ennesimo anno di crisi del turismo, soprattutto outgoing, sia per il perdurare della crisi economica, sia soprattutto per la situazione di incertezza sul fronte della sicurezza.
Purtroppo sembra che i governi stiano brancolando nel buio (e per certi versi è più che comprensibile visto che gli ultimi attentatori sembrano essere delle schegge impazzite, dei lupi solitari) ma credo che almeno dovrebbero fare qualcosa di visibile sul fronte della sicurezza, ad esempio per chi viaggia.
Continuo a sostenere, ad esempio, che in questa situazione non sia assolutamente più possibile che chiunque possa accedere in un aeroporto o in una stazione ferroviaria senza almeno dover passare sotto ad un metal detector.

Lo so: mancano le risorse. Ma credo che debbano essere trovate, anzi credo che se si vuole davvero si possono reperire subito ad esempio dalle già elevate tasse aeroportuali, oppure da una piccola tassa percentuale sui biglietti ferroviari, oppure chiedendo (da parte del governo a Trenitalia e Italo) un contributo economico, ben poca cosa rispetto al costo e al danno di immagine e relativa riduzione dei viaggiatori nel caso in cui...non lo voglio nemmeno scrivere...
La mia può sembrare una provocazione (e ad alcuni una serie di sciocchezze) ma resto fortemente convinto che solo ridando più sicurezza si riuscirà a far crescere il numero dei viaggiatori.

Sogno aeroporti nei quali entrino solo i viaggiatori, controllati all'esterno, ovviamente bagaglio compresi, prima di accedere alla zona dei check-in. Sono stato ancora pochissimi giorni fa a Malpensa e posso garantire che nove persone su dieci con le quali ho parlato hanno paura di stare in aeroporto, soprattutto ai check-in (in particolar modo dopo l'attentato all'aeroporto di Bruxelles) e passano al più presto il controllo dei bagagli a mano entrando poi nella zona dei gate (e dello shopping), ritenuta più sicura.

Malpensa ha 13 ingressi, se ben ricordo, pertanto per iniziare basterebbero 4 o 5 porte presidiate da personale e metal detector per poi aumentarle progressivamente; da considerare che si eviterebbe poi il controllo del bagaglio a mano, pertanto il tempo dei controllo non sarebbe molto più lungo, e comunque questo ed altro, per la sicurezza.
Ma di questi argomenti credo saremo costretti a riparlarne...sia degli scioperi che della sicurezza...

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